«La pagina stampata con chiarezza si è risolta in un oggetto che alla sua percezione vigile sembrava far parte di una vera pagina stampata vista da un buchino su un foglio di carta, ma a una distanza eccessiva perché la si potesse leggere»1.
Ricerca a tutto testo versus ricerca tradizionale. Quando si ha a disposizione un dizionario in versione elettronica su CD-ROM, sono possibili due tipi di ricerca: quella tradizionale, in cui si ha a disposizione l’elenco alfabetico dei lemmi presenti nel dizionario, e quella completa, o a tutto testo, in cui si cerca l’occorrenza di una stringa (o di una parola) in tutto il testo del dizionario, anche quindi nelle definizioni dei lemmi diversi da quello in questione.
Faccio subito un esempio. Supponiamo di essere un traduttore inglese alle prese con un testo italiano che contiene la frase «tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino». Il traduttore prova a cercare la parola «lardo» in un dizionario bilingue italiano-inglese. Con la ricerca tradizionale arriva a questo risultato:
lardo
nm (alim)
1 lard
palla di lardo (fig) lard-bladder, tub of lard, mountain of flesh
nuotare nel lardo to live off the fat of the land
2 (= strutto) lard, dripping.
Questo lemma non aiuta per il momento molto il traduttore, che allora prova a cercare la parola «zampino»:
zampino
nm
1 (fig) claw, clutch, paw, hand
avere lo zampino dappertutto to *have a finger in every pie; vedere lo zampino di qn in qs to *see sb’s hand in st
chi ci ha messo lo zampino? who has had a hand in it? qui c’è lo zampino del diavolo the Devil has had a hand in this
2 (culin) trotter.
Nemmeno questo lemma è di grande aiuto per il traduttore. Vediamo ora come funziona la ricerca a tutto testo. Il traduttore clicca sulla maschera di ricerca sopra la scritta «ricerca semplice» e sceglie invece «ricerca completa», e nel riquadro «tutto testo» inserisce la parola «zampino». Il risultato della ricerca sono cinque lemmi:
finger, hand, trotter, gatta, zampino.
Come si vede, ci sono sia lemmi della parte del dizionario inglese-italiano, sia lemmi della parte italiano-inglese. Al traduttore salta subito all’occhio che deve essere per lui interessante soprattutto il lemma «gatta», perché evidentemente contiene sia la parola «gatta» sia la parola «zampino». Cliccando su gatta, compare:
gatta
nf (zool) cat, she-cat, female cat
una brutta gatta da pelare a hard/a tough nut to crack
avere le proprie gatte da pelare to *have enough to worry about; comprare la gatta nel sacco to *buy a pig in a poke; fare la gattina to *be kittenish, to play the kitten
qui gatta ci cova I can smell a rat; tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino curiosity killed the cat, sooner or later you’ll get caught, a pitcher goes so often to the well that in the end it is broken; la gatta frettolosa fece i gattini ciechi more haste, less speed.
Dall’esempio si vede benissimo l’utilità della ricerca a tutto testo: il dizionario su CD non è soltanto una fotografia dell’edizione cartacea, ma diventa un corpus consultabile elettronicamente.
Un altro elemento che traspare dall’esempio è che se il traduttore dovesse scegliere per tradurre il proverbio italiano la frase «a pitcher goes so often to the well that in the end it is broken», il senso sarebbe molto modificato e, nel caso il contesto prevedesse un riferimento a zampe, gatte o lardo, questo verrebbe completamente a mancare.
Inoltre, si deve tenere conto del fatto che il dizionario bilingue fa la scelta del traducente al posto del traduttore, senza spiegare in che modo l’interpretazione soggettiva di una parola da parte dell’autore del dizionario abbia portato a quel traducente. Vediamo questo esempio:
fortuna
nf
1 (= sorte) fate, destiny, fortune
2 (= sorte favorevole) luck, (good) fortune;
(= successo) success, fortunes (pl)
3 (= ricchezza) fortune, wealth;
(= grossa somma) fortune, bomb, mint
4 (mar) gale, storm
fortune
1 U sorte, ventura, fato, caso, fortuna
2 C al pl fortune, sorti, vicende
3 C (= wealth) fortuna, patrimonio, ricchezza
4 S (= mint/bomb, fig) fortuna, grossa somma, capitale
Il traduttore deve per forza accettare una delle interpretazioni dell’autore del dizionario, che, come si vede, sono contrassegnate da un segno di uguale (=), come a erroneamente indicare l’equivalenza di certe parole. Se un traduttore sta cercando un senso per fortune che non coincide né con «sorte», né con «wealth», né con «mint», in questo lemma non trova nulla di interessante. Il dizionario bilingue non dà apertamente un’interpretazione di primo grado (la spiegazione, la parafrasi), ma una di secondo grado, che presuppone avere letto la parola, avere scelto una delle tante interpretazioni e, in più, avere interpretato l’interpretazione – per questo la chiamo interpretazione di secondo grado – sotto forma di una parola traducente.
Il dizionario monolingue è molto diverso, perché, benché dia anch’esso un’interpretazione, ovviamente soggettiva, del senso di una parola, lo fa senza proporre "equivalenti" o "sinonimi", o quanto meno lo fa corredandoli di una parafrasi, di una spiegazione o definizione. Prendiamo l’esempio dello stesso lemma in un dizionario monolingue:
for[tune