GRODEK di Georg Trakl
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Am Abend tönen die herbstlichen Wälder
Von tödlichen Waffen, die goldnen Ebenen
Und blauen Seen, darüber die Sonne
Düstrer hinrollt; umfängt die Nacht
Sterbende Krieger, die wilde Klage
Ihrer zerbrochenen Münder.
Doch stille sammelt im Weidengrund
Rotes Gewölk, darin ein zürnender Gott wohnt,
Das vergossne Blut sich, mondne Kühle;
Alle Straßen münden in schwarze Verwesung.
Unter goldnem Gezweig der Nacht und Sternen
Es schwankt der Schwester Schatten durch den
schweigenden Hain,
Zu grüßen die Geister der Helden, die Blutenden Hain,
und leise tönen im Rohr die dunklen Flöten des Herbstes.
O stolzere Trauer! Ihr eherner Altäre,
Die heiße Flamme des Geistes nährt heute ein gewaltiger
Schmerz,
Die ungebornen Enkel.
DUE VERSIONI ITALIANE
1) Di mortifere armi in boschi d'autunno
s'espande a sera il suono,
pianure dorate e laghi azzurri
che il sole corrusco di luce trascorre.
In un abbraccio allaccia la notte
guerrieri morenti, di lor bocche spezzate
il lamento selvaggio.
Eppure silente s'aduna in pozze
rossa nube, laddove un dio
di collera incombe, e il sangue si versa
brivido lunare. Ogni strada si perde
in nera putredine.
Sotto i rami dorati della notte e le stelle
attraverso l'intrico del bosco silenzioso
ombra di sorella s'aggira vagando
a salutare gli spiriti degli eroi,
la loro testa insanguinata;
e leggeri nel canneto risuonano
gli oscuri flauti dell'autunno.
O lutto di troppo orgoglio!
Voi, altari di bronzo,
la fiamma bruciante dello spirito
nutre oggi un potente dolore,
i nipoti che mai nasceranno.
2) I boschi d'autunno
vibrano a sera
d'armi mortifere al suono,
distese d'oro e laghi azzurri
che il sole corrusco trascorre di luce profonda,
soldati morenti abbracciati alla notte,
di loro bocche sterminate
il lamento selvaggio.
Ma silente s'addensa nei pascoli in pozze,
rossa nube, dimora d'un dio
nella collera, il sangue versato,
brivido della luna;
tutte le strade in scura putredine sfociano.
Per l'intrico del bosco silenzioso di stelle
ed i rami che la notte finge d'oro
ombra di sorella s'aggira vagando,
e saluta gli spettri degli eroi,
il lor capo insanguinato;
nel canneto i flauti dell'autunno han lieve suono.
O lutto di troppa superbia!
Voi, altari bronzei,
oggi un possente dolore
della fiamma rovente dell'anima
vita e ardore alimenta,
i nipoti che mai nasceranno.
Abbiamo riportato di seguito due possibilità di traduzione di uno dei capolavori di Trakl. Quali scelte hanno portato il traduttore a riorganizzare il senso del testo su due registri così diversi? Cerchiamo di entrare nella funzione logico-analitica che p
resiede alla traduzione letteraria, approfittando del fatto che l'autore delle due traduzioni è anche colui che scrive queste righe.
Entrambe le due traduzioni sono corrette. Entrambe passano attraverso potenzialità drammaturgiche del testo, accettandole come strategie compiute e coerenti, e che, quindi, possano funzionare in un diverso contesto culturale e linguistico. Le due possibilità di traduzione rispondono ad una diversa enfatizzazione del tessuto simbolico veicolato dal testo. Scomponiamo la poesia in parametri, onde ricostruire il processo retorico attraverso cui Trakl attua i suoi proponimenti espressivi.
CARATTERI STILISTICI
Individuiamo tre diversi 'registri':
stile icastico (iconico) vs coinemico: alcune immagini naturalistiche vengono isolate sullo sfondo di una natura dilaniata, a suggello della follia umana (la guerra) armata contro il tempo (la storia). Lo stile coinemico è quello della storia in quanto natura; infatti, il coinema è una scenario atto, per la coerenza interna dei suoi simbolismi, a trasmettere emozioni senza bisogno di alcuna drammaturgia aggiuntiva. Allo stile icastico, lo stagliarsi di 'fenomeni' laceranti all'interno del coinema, Trakl assegna, invece, il compito di raccontare l'alienazione tra uomo e natura; ché questo è, per lui, la guerra.
sinestesia suono/luce. La confusione tra le due percezioni sensoriali diventa, in Trakl, morte della parola: perdita di ogni contatto tra senso e linguaggio, e, dunque, sintagma retorico della distruzione dell'intera civiltà europea. In quegli stessi anni, sia Wittgenstein con il suo Tractatus che Hoffmannsthal con la Lettera a Lord Chandos stavano facendo risalire allo stesso motivo l'origine di quella Grande Guerra che pose fine all'età del Liberty.
Spostamenti di significato. L'intera poesia è giocata, di conseguenza, su di un'inversione di segno tra mondo della natura e mondo degli uomini. Alla natura vengono attribuiti i clamori della guerra, il rimbombo del non-senso, mentre i guerrieri morti sono rocce clastiche fuori dal tempo. Questo scenario di alienazione pietrificato è caro alla sensibilità di un poeta del crepuscolo come Trakl.
CARATTERI SEMANTICI
I substrati della lingua, la loro sovrapposizione per sedimentazioni temporali, contribuisce potentemente a tracciare lo scenario del dramma. Individuiamone i contorni.
a) Tödlichen waffe: appartiene al substrato arcaico del Nibelungslied. Con le stesse parole vi viene definita Nothung, la spada di Sigfrido. È chiaro l'intento di Trakl di attribuire alla guerra il carattere di una forza ancestrale, prelogica, e dunque pr
everbale. La sua è ' se così la possiamo chiamare ' una denotazione 'controepica' dell'Heldensprache: il linguaggio eroico. L'effetto di questo rovesciamento retorico è l'identificazione successiva herblichsten=tödlichen.
b) Segue un'improvvisa spezzatura. Goldnen ' che si può rendere, in Italiano, con "indorate" ' appartiene, infatti, ad un codice artefatto, favolistico, quasi da libretto d'opera. L'oro, nell'immaginario tedesco, è una simbologia del potere assoluto e del
la perdizione cui la purezza della razza conduce la storia. Una nazione che non è mai esistita, ma che risulta dalla fusione di quattro ceppi differenti, non poteva che ravvisare nella corona d'oro del Sacro Romano Impero la connotazione simbolica di una cieca volontà espansionistica. Dunque, qui si registra uno scollamento tra potenza simbolica e codice retorico.
c) Successivamente, le spezzature procedono per anticlimax, secondo la stessa progressione iniziale dei tre registri. Di questi, i primi tre sono connotativi, il quarto è denotativo. Si crea, così, un gioco di cesure tra memoria simbolica e codice espress
ivo capace di attuare una progressione per anticlimax interna al testo. Potrebbe essere un valido esercizio individuare tutti i successivi giochi per opposizione paradossale attuati da Trakl, e dedurne la scansione strutturale del testo.
CARATTERI STRUTTURALI
Quando i semantemi circoscrivono aree tematiche definite, la loro 'ragione' si fa organizzazione strutturale. Facciamo alcuni esempi.
Am Abend è la cellula germinativa di una intensificazione analogica (sera=autunno=morte).
Klage appartiene alla stessa area tematica di Waffe.
Allo stesso tempo, Klage richiama tönen, secondo un'evoluzione del sostantivo determinativo in verbo conativo tipica di Trakl, e che potremmo definire la 'metamorfosi dell'Attore in Scenario'.
Tutta la prima stanza del sonetto è all'insegna dell'anfibolia die Sonne/ die Nacht. Se definiamo 'gradiente semantico' la capacità di indurre, attraverso scarti, sovrapposizioni e giochi di 'controtesto', suggestioni inconsce nel lettore, possiamo dire che Trakl usa l'anfibolia ' l'opposizione semantica in quanto dialettica dei sentimenti ' come primo livello di questo 'gradiente'.
La seconda stanza ha la sua cellula germinativa in die Sonne düstrer, che dà origine ad una opposizione dinamica goldnen-blauen, come effetto di düstrer hinrollt.
Poi, succede qualcosa: la notte unfängt, 'abbraccia' anche tutto quello che sta sopra (questa anfibolia 'in verticale' veicola un secondo livello del nostro gradiente: il livello risolutivo) senza contare che in questi guerrieri che, attraverso die Nacht, si abbracciano si risolve il paradosso luce/tenebre in un paradosso odio/amore. Si noti la successione anfibolica die Nacht-die Sonne-am Abend: anche die Nacht, dunque, si afferma nel coinema per 'enunciazione indiretta', come umfängt, che procede da Krieger tramite il secondo livello del gradiente semantico. A questi due livelli del gradiente semantico appartiene la stessa strategia di coinema: l'anfibolia analogica come strategia per ottenere, nel lettore, un'ambivalenza destabilizzante. Dopo la denotazione e la connotazione, entriamo qui nei territori di un terzo grado del 'controtesto' oltre la cui soglia solo pochi poeti riescono a portare i loro interpreti-lettori.
La prova che ci siamo arrivati è la sequenza Alla notte/ a sera/ al suono/ alla notte. A ben vedere, tutto è ternario, in questo testo.
GIUDIZI ESTETICI
A questo punto possiamo tentare alcuni giudizi orientativi, in merito alle nostre due traduzioni.
'Sterminate' per zerbrochenen appare una buona risoluzione, perché dà l'idea dello smisurato spazio della messa in scena testuale (coinema per espansione anfibolica), che richiama, a sua volta, per sottili allusioni, quello 'sterminio' che è il 'controtesto' allusivo fondamentale, perché suggerito dai tre livelli del 'gradiente semantico', della prima stanza.
A questo punto, ci accorgiamo che in Klage c'è anche l'idea dell'invito, il richiamo delle sirene. Si tratta, cioè, di una parola 'mitopoietica'.
Umfängt vuol dire, al tempo stesso, 'abbraccia' e 'comprende'. Nella prima stanza abbiamo, in entrambe le versioni, risolto la spezzatura interna del verso traslandone l'intensità nell'allusività semantica.
Mondne richiama die Nacht (v.9). Goldnen richiama die Sonne (v.2). Siccome l'anfibolia è la strategia determinante, in tutto il testo, e questa anfibolia investe tutti e tre i livelli del gradiente semantico, strategia di controtesto determinante in Trakl, ne dobbiamo dedurre che il poeta abbia voluto dare un rilievo particolare a questi versi. Che, dietro a questo, ci sia una logica numerica. La logica numerica è una strategia di controtesto molto cara ad un poeta cabalista e gnostico come Trakl. Il verso mediano tra 9 e 2 è 7. Al verso 7 troviamo stille Weidengrund. Siamo alle prese con una triplice anfibolia: un'anfibolia che questa volta si connota non più come opposizione paradossale, ma ' in conseguenza di tutto il percorso strategico della retorica trakliana ' di identità: le pozze=lo specchio=il lago.
Abbiamo trovato l'ombelico del testo. Ora lo possiamo, strutturalmente, vedere con il nostro occhio interiore di strutturalista: tutto lo scenario di questa poesia è riflesso di qualcos'altro. La vita è la visione dei morti. Le distese dei prati sono occhieggiate attraverso il pertugio del sangue. Il tema di Grodek è la prigionia dell'uomo, la sua incomunicabilità con la natura. La scissione mente/natura. Si tratta di una poetica alla rovescia definitivamente gnostica, in quanto fa di anima e corpo due universi in opposizione anfibolica (da cui la fissazione di Trakl per la retorica delle analogie semantiche). È un tema espressionista. Mondne Kühle richiama l'Espressionismo per via diretta. Siamo nel mondo di Schönberg e del suo Pierrot Lunaire.
Le due anfibolie munder-Verwesung e Weidengrund-munder veicolano un controtesto scenico il cui gradiente semantico è di un terzo tipo: dalla stasi ad un'enfasi dinamica tanto più paradossale (anfibolica) in quanto densa di echi funebri. Qui, l'artificio del mondo si mette in moto.
Stille-Klage è la cellula germinativa di die Sonne-die Nacht: insieme, costituiscono due anfibolie parallele, il cui esito è ungebornenen Enkel.
L'ascesa al Paradiso diventa una discesa agli Inferi, Gli angeli sono demoni. Dio è un Demiurgo. Ecco il collasso teologico conclusivo, per effetto di questa irrefrenabile discesa nel gorgo delle anfibolie paradossali. Quella di cui Trakl fa uso in Grodek appare una poetica del paradosso germinativo come cifra retorica.
Due ultime indicazioni semantiche - ed il fatto che diventino, a questo punto, ipso facto strutturali, la dice lunga sul percorso che abbiamo seguito. Scorgiamo correre sotto a tutta la poesia, come scenari interiori, due sequenze: la sequenza luce-buio: rotes-goldnen-blauen (cellula germinativa: die Sonne) e la sequenza buio-luce: Wälder-Ebenen-Seen, la cui cellula germinativa, in questo caso, è per anfibolia: die Nacht/die Sonne. Sembra quasi una dimostrazione per amplificazione tematica di quanto siamo venuti dicendo.
Ora avete tutti gli strumenti per analizzare esteticamente le due traduzioni, ed individuarne le scelte ed i punti deboli. Avete infatti 'toccato con mano' che cos'è la struttura. La struttura è l'arte di creare relazioni invisibili, ma percepibili, tra i luoghi del testo.
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