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26. Analizzare il testo da tradurre - prima parte

 

«Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo mi
sembra carica di significati: messaggi che mi sarebbe
difficile comunicare ad altri, definire, tradurre in
parole [...]»1

 

Christiane Nord ha compiuto uno studio molto interessante sul tema di questa seconda parte del corso: attingeremo volentieri da questo saggio per ricavare una metodologia applicabile dai traduttori all'analisi del testo da tradurre2.
La prima distinzione riguarda gli elementi testuali e quelli extratestuali. Questi ultimi sono fattori esterni al testo linguistico e riguardano il contesto dell'atto comunicativo. Possono essere sistematizzati in chi trasmette, a chi, con quale intenzione, con quale mezzo, dove, quando e perché.
Il mittente va distinto dall'estensore o esecutore, soprattutto in alcuni tipi di testo non letterario. In un'azienda, i messaggi possono essere delegati a una persona che ha il ruolo di responsabile delle comunicazioni. In questo caso, l'azienda è il mittente, ma l'addetto è l'estensore.
La traduttrice, secondo Nord, ha un ruolo paragonabile a quello dell'estensore o attualizzatore del testo.
Per quanto riguarda il mittente, le informazioni più importanti per la traduttrice sono quelle che possono far luce sulle intenzioni del mittente, non importa se siano dati anagrafici o riferiti al ruolo o allo status del mittente nella propria cultura, sul lettore modello a cui si rivolge nella cultura originale, o protocultura, e sul cronòtopo del prototesto, nonché le informazioni che possono aiutare a prevedere quali siano le caratteristiche linguistiche del testo (idioletto, dialetto, socioletto, cultura implicita ecc.).
Alcune informazioni sul mittente si possono ricavare dal documento stesso, dagli eventuali apparati metatestuali che contiene o dal fatto che l'autore sia noto per avere pubblicato altri testi o avere avuto un ruolo di qualsiasi tipo in eventi di pubblico dominio. In questa fase di ricerca delle informazioni sul mittente la traduttrice deve porsi sempre il problema della specificità culturale di tali informazioni. Se il mittente è la Philips, se l'autore è Salman Rushdie, probabilmente si tratta di nomi noti anche nella cultura ricevente, o metacultura. Qualora invece si tratti di una persona o di un ente noti soltanto in un àmbito ristretto della protocultura, occorre tenerne conto nella trasposizione: ciò comporta che alcune informazioni che il lettore della protocultura dà per scontate e lascia implicite non lo siano affatto per i lettori della traduzione.
Quando il mittente è contemporaneo al traduttore, è anche percorribile - ovviamente - la strada del contatto diretto tra i due per il reperimento delle informazioni utili a inquadrare il testo nel contesto protoculturale, per poi proiettarlo nel contesto metaculturale.
Alcuni indizi indiretti si possono trarre anche dai dati ristretti relativi al testo: se è pubblicato in un periodico scientifico, o da una casa editrice specializzata, probabilmente l'autore è un tecnico di quel campo e si rivolge a colleghi. Se invece è pubblicato in un quotidiano generico o in una collana qualsiasi di un editore generico, è più probabile che il testo si rivolga a un pubblico più vasto.
Alcuni elementi concreti presenti nel testo inoltre danno informazioni sull'epoca e il tipo di cultura in cui il testo è stato generato. Un telefono mobile restringe l'inquadramento storico agli ultimi dieci anni; un rituale religioso di circoncisione restringe il contesto alle culture ebraica e islamica.
Un canale fondamentale per il reperimento di tali informazioni che si è aggiunto dopo la stesura del saggio di Christiane Nord sono i motori di ricerca in internet. A volte inserire un nome o alcune parole chiave in uno di questi software telematici è sufficiente per procurarsi migliaia di pagine di informazioni, che possono essere ulteriormente indagate restringendo o allargando o comunque modificando i criteri di ricerca. Bisogna tenere conto che il livello di affidabilità delle fonti telematiche non è sempre controllabile. La facilità con cui chiunque può pubblicare il proprio sito personale moltiplica a dismisura anche le probabilità di diffondere informazioni inesatte. Se una persona nel proprio sito, per esempio, inavvertitamente indica data di nascita e morte di un autore basandosi su informazioni sbagliate, il dato può diffondersi con facilità determinando una sorta di contagio. Perciò le fonti telematiche - come tutte, del resto - vanno prese cum grano salis, con un pizzico di discernimento.
Quando si indaga sulle intenzioni dell'autore nella pubblicazione del testo, occorre, secondo Nord, distinguere tra intenzione, funzione ed effetto. La differenza tra intenzione ed effetto è facilmente comprensibile: un autore può avere un'intenzione comunicativa diversa dall'effetto effettivamente conseguito. Tale discrepanza può ricondursi sia a calcoli sbagliati dell'autore, che si è basato su un lettore modello diverso dai lettori concreti che effettivamente ricevono il testo, sia al fatto che un ricevente può decidere di manipolare il testo e di riceverlo a modo proprio, senza tenere conto delle intenzioni presunte dell'autore.
La funzione di un testo non coincide sempre con l'intenzione, o funzione intesa, dell'autore. Tale discrepanza è particolarmente acuta con l'aumentare della distanza cronotopica tra prototesto e metatesto. Per quanto riguarda le differenze tra intenzione e funzione, la prima risale evidentemente all'autore, mentre la seconda riguarda soprattutto il lettore.
Nord sostiene che di questi tre fattori l'intenzione è quello più importante per l'analisi traduttologica, poiché idealmente la traduzione dovrebbe preservare integralmente l'intenzione del mittente, mentre funzione ed effetto possono essere soggetti a cambiamenti una volta che il testo viene proiettato sulla metacultura. L'intenzione determina, in questa concezione, «la strutturazione del testo rispetto al contenuto [...] e alla forma [...]»3. Si noteranno alcune analogie tra questa concezione, in cui a prevalere è l'intenzione o skopós del mittente, e quella che si basa sull'analisi delle dominanti. Forse si potrebbe dire che, nella teoria dello skopós di Nord, il tratto saliente è che la dominante è sempre l'intenzione dell'autore.
Le intenzioni possibili menzionate da Nord sono cinque. La prima, detta «intenzione zero», riguarda chi scrive per sfogarsi o per riordinare le idee ed è considerata inesistente nel campo delle traduzioni (si suppone che per produrre un testo rivolto a terzi si vada al di là di questa fase un po' autistica di comunicazione). La seconda è quella puramente informativa o referenziale o descrittiva (priva di considerazioni personali, ossia un ossimoro: un'intenzione soggettiva e oggettiva). La terza è quella espressiva, in cui il mittente esprime il proprio parere su ciò di cui sta parlando. La quarta, detta operativa o argomentativa, ha lo scopo di convincere a pensare o ad agire nel modo proposto dall'autore e, infine, l'intenzione fàtica ha come solo scopo il mantenimento di un contatto con il destinatario.
Per individuare quali di queste intenzioni sono realizzate, attualizzate nel testo analizzato occorre vedere se il testo è accompagnato da modalità particolari di diffusione o di invio che possono far pensare a un coinvolgimento più o meno intenso dell'autore. Se il testo esprime opinioni particolarmente personali dell'autore, come nel caso di commenti politici o editoriali4, il tipo di testo solitamente dice ben poco sull'intenzione dell'autore, perciò le informazioni circa la soggettività delle opinioni espresse vanno cercate innanzitutto nella collocazione del testo. Per esempio, in un quotidiano, l'area riservata ai commenti e agli editoriali solitamente è facilmente individuabile, perciò i testi che contiene possono considerarsi commenti individuali anche prima di cominciare a leggerli.

  

Riferimenti Bibliografici

CALVINO I. Se una notte d'inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979.

NORD C. Text Analysis in Translation. Theory, Methodology, and Didactic Application of a Model for Translation-Oriented Text Analysis, traduzione dal tedesco di C. Nord e P. Sparrow, Amsterdam, Rodopi, 1991, ISBN 90-5183-311-3.


1 Calvino 1979, p. 53.
2 Nord 1989, p. 35-140.
3 Nord 1989, p. 48.
4 Nord 1989, p. 50.