Riportiamo anche qui in forma lievemente modificata, con
l'aggiunta dei numeri corrispondenti alle descrizioni di ciascun tipo, lo schema
degli otto tipi di traduzione. Il primo spartiacque è tra ricodifica e
trasposizione che, come ricordiamo, distingue il trasferimento del piano
dell'espressione (ricodifica) da quello del piano del contenuto (trasposizione).
In questa unità ci occuperemo della traduzione-trasposizione, mentre
nella precedente abbiamo esaminato i quattro tipi di traduzione-ricodifica.
traduzione adeguata |
ricodifica |
trasposizione |
analisi |
sintesi |
analisi |
sintesi |
dominante |
autonomia |
dominante |
autonomia |
dominante |
autonomia |
dominante |
autonomia |
macrostilistica |
precisa |
microstilistica |
citazionale |
tematica |
descrittiva |
espressiva |
libera |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
Appartengono a questo grande sottogruppo le traduzioni che
pongono in primo piano il contenuto, e a questo sottomettono la forma. Il primo
tipo da noi preso in esame è la trasposizione analitica in funzione
della dominante, quella che Torop definisce
- traduzione tematica. Il piano dell'espressione (si veda
l'unità 21) viene in questo caso sottomesso al piano del contenuto.
La forma viene sacrificata in nome della comprensione del contenuto. Il
traduttore adotta questo procedimento per facilitare la ricezione del
contenuto da parte del lettore.
Attenzione, però: è più facile per il
lettore accedere al contenuto dell'originale, ma gli è
preclusa qualsiasi possibilità di accedere alla sua forma. Non
si deve perciò generalizzare affermando che questo tipo di traduzione
"è più vicino al lettore". È una versione
facilitata, semplificata, e perciò non contiene tutte le
caratteristiche formali dell'originale. La ricezione del contenuto semantico
viene facilitata soprattutto ricorrendo a forme più semplici. Se per
esempio l'originale è una poesia con uno schema metrico, ritmico e
rimico ben preciso, un caso di sua traduzione tematica potrebbe essere il
ricorso al vers libre, con il quale saltano tutti gli schemi
formali.
Seguendo lo schema, il caso successivo riguarda la
trasposizione analitica autonoma, ossia una trasposizione analitica
nella quale la dominante (in questo caso il contenuto) viene valorizzata in
assoluto, giungendo a oscurare totalmente la forma. È la
- traduzione descrittiva. Come in tutti i casi di traduzione
autonoma, la prevalenza della dominante viene estremizzata, e si respinge
razionalmente la possibilità di tradurre l'opera nella sua
integrità. È un tipo di traduzione meno raro di quanto si
possa pensare: in certe culture se ne fa ricorso molto spesso.
Esempi di questo tipo di traduzione si trovano quando vi
è la trasposizione di un testo poetico (in versi) in un metatesto in
prosa. L'atteggiamento già presente nella traduzione tematica
(passaggio dalla rima al vers libre) viene estremizzato (passaggio
dal verso alla prosa).
Passiamo ora alla trasposizione sintetica basata sulla
dominante, dove cioè il fulcro si sposta dall'originale (analisi)
al metatesto (sintesi), e dove però la dominante della trasposizione
(ossia il piano del contenuto) viene resa in modo non assoluto, lasciando
trasparire sotto di sé gli altri piani. È la cosiddetta
- traduzione espressiva (o ricettiva). Questo tipo di
traduzione lo riscontriamo tutte le volte che, nelle intenzioni del
traduttore, la dominante del metatesto vuole essere l'espressività
dell'originale. Viene postulata la reazione standard del lettore modello
dell'originale, e, tenendo ben presente questa reazione ipotetica, se ne
ricava un testo che ha lo scopo (quantomeno teorico) di produrre nel lettore
modello del metatesto lo stesso tipo di reazione. Questa teoria viene
definita «equivalenza dinamica» e ha avuto tra i suoi principali
fautori Eugene Nida1
.
E infine esaminiamo l'ultimo tipo di traduzione: la
trasposizione sintetica autonoma è un caso di interpretazione
libera del contenuto dell'originale in una forma scelta arbitrariamente dal
traduttore. Si chiama
traduzione libera e, tra quelli esaminati nello schema di Torop,
è quella che produce un testo più distante dall'originale. Non
si tratta di una vera e propria «traduzione» come si intende
normalmente questa parola, ma piuttosto di un rifacimento, di quelli che
normalmente vengono definiti «liberamente tratto da...», oppure
«liberamente ispirato a...».
Un esempio di questo tipo di trasposizione sintetica autonoma
può essere la versione di Aldo Busi di Alice in Wonderland, di cui
citiamo uno stralcio:
Così se ne stava a riflettere nella sua testolina (per
quanto era possibile, perché faceva un caldo del diavolo e le cascavano
gli occhi e la concentrazione) se il piacere di intrecciare una coroncina di
margherite valesse la noia di alzarsi per coglierle, quando dal nulla un
Coniglio Bianco con gli occhi rosa le passò accanto correndo a tutta
birra2 .
L'originale suona così:
So she was considering in her own mind (as well as she could,
for the hot day made her feel very sleepy and stupid) whether the pleasure of
making a daisy-chain would be worth the trouble of getting up and picking the
daisies, when suddenly a White Rabbitt with pink eyes ran close by
her3 .
Si noti in particolare la traduzione «nella sua
testolina» per «in her own mind», «le cascavano gli
occhi e la concentrazione» per «made her feel very sleepy and
stupid» e «ran by her» tradotto con «le passò
accanto correndo a tutta birra». In questo tipo di traduzione, la
creatività del traduttore può per così dire avere la meglio
su quella dell'autore. Il metatesto ha due padri, di cui a volte il secondo
(autore del metatesto) è più significativo del primo (autore del
prototesto).
Ricapitolando, abbiamo esaminato otto tipi teorici di
attualizzazione del modello di processo traduttivo, distinti sulla base di tre
criteri fondamentali:
- ricodifica/trasposizione, ovvero la distinzione tra la traduzione
del piano dell'espressione (ricodifica), che privilegia gli elementi
formali, e la traduzione del piano del contenuto (trasposizione).
- analisi/sintesi, cioè la distinzione tra la parte del
processo traduttivo incentrata sulle letture/interpretazioni dell'originale
da parte del traduttore (analisi) e la proiezione del testo potenziale verso
la sua attualizzazione nel metatesto (sintesi).
- dominante/autonomia: si tratta della distinzione forse più
complessa, perché la parola «autonomia» potrebbe far
pensare a qualcosa di molto staccato dall'originale. In realtà, la
traduzione incentrata sulla dominante rispetta, come nella concezione
originaria di Jakobson, anche tutta la gerarchia delle sottodominanti,
mentre quella definita da Torop «autonoma» è
un'estremizzazione del concetto di dominante: la dominante assurge a
dimensione totalizzante del testo, che viene manipolato a piacimento per
amplificare l'elemento dominante.
Bibliografia
CARROLL L. Alice in Wonderland. London, Dent, 1954. ISBN
0-460-05029-X.
CARROLL L. Alice nel paese delle meraviglie. A cura di
Aldo Busi. Milano, Mondadori, 1991. ISBN 88-04-34864-X.
HJELMSLEV L. I fondamenti della teoria del linguaggio. A
cura di Giulio C. Lepschy. Torino, Einaudi, 1975. Edizione originale: Omkring
Sprogteoriens Grundlæggelse, København, Festskrift udg. af
Københavns Universitet, 1943.
NIDA E. A., TABER C. The Theory and Practice of
Translation. Leiden 1969.
TOROP P. Total´nyj perevod [La traduzione totale].
Tartu, Tartu Ülikooli Kirjastus [Edizioni dell'Università di Tartu],
1995. ISBN 9985-56-122-8.
1 Nida, Taber 1969, p. 23.
indietro a 1
2 Carroll 1991, p.15.
indietro a 2
3 Carroll 1954, p. 1.
indietro a 3
Copyright © 2000 Logos Group.
|
|