«Ho qui tradotto in conscio quello che doveva restare inconscio nella mente del protagonista; se qualcuno decide di considerare Amleto un soggetto isterico, non posso che ammettere che è questa la deduzione da trarre dalla mia interpretazione»1.
Nell’unità precedente abbiamo visto a grandi linee il funzionamento di Wordfast. Prima di addentrarci nei meandri dei dettagli di funzionamento, penso che sia importante soffermarsi a contemplare in che modo la segmentazione del testo contribuisce al miglioramento della qualità della traduzione. Anche questa tecnologia, come è il caso di molte altre illustrate in precedenza, tendenzialmente va più nella direzione di migliorare la qualità del lavoro che di accelerare la produttività.
Lavorare con gli occhi allo schermo. Nella traduzione tradizionale, gli occhi del traduttore devono spostarsi di continuo dal foglio stampato del prototesto allo schermo dove si compone il metatesto. Questo continuo spostamento comporta tensione fisica ed emotiva, dovuta al fatto che, se sullo schermo è facile individuare quasi sempre il punto in cui si sta scrivendo grazie al lampeggiamento del cursore, sul foglio è invece molto più difficile andare con l’occhio a colpo sicuro alla frase che si sta traducendo.
Alcuni traduttori usano per questo motivo dei segnatesto: spille, fermacravatta, altri libri o altri fogli, che sono spostati man mano che il lavoro procede in modo da evidenziare la riga o le righe da esaminare via via. Tale sistema comporta alcuni svantaggi. Innanzitutto l’oggetto usato come segnatesto può spostarsi inavvertitamente fuorviando l’occhio del traduttore. Inoltre il fatto di dover continuamente spostare il segnatesto distrae dalle altre operazioni necessarie nel lavoro e porta via tempo.
Inoltre, la diversa focalizzazione necessaria all’occhio per osservare la superficie illuminata dello schermo del computer e la superficie illuminata in modo diverso, e a una distanza diversa, del foglio stampato determinano una notevole stanchezza dei muscoli oculari. Ulteriore difficoltà di riconoscimento dei caratteri (soprattutto in termini di stanchezza oculare) è data dalla differenza tra i font dello schermo e i font del testo stampato, sia per quanto riguarda le dimensioni, sia per quanto riguarda il tipo e la forma del font.
Con Wordfast invece l’occhio non deve cercare né il punto da cui attingere il prototesto né il punto dove scrivere il metatesto. Sono entrambi collocati, con uno sfondo lievemente colorato in modo diverso, sullo schermo, uno sopra l’altro, sono entrambi ben delimitati, con confini nitidi rispetto al testo precedente e successivo. Occupano sempre la stessa posizione sullo schermo, indipendentemente dal fatto che si tratti della prima frase di una pagina, o dell’ultima, o di una frase a cavallo tra una pagina e l’altra: si trovano infatti sempre in una posizione centrale dello schermo. E, naturalmente, trattandosi di un normale file di Word, la visione può essere ulteriormente personalizzata scegliendo, per esempio, dal comando View - Zoom la percentuale di ingrandimento preferita.
Ritrovare il segno. Un altro grande contributo di Wordfast alla qualità della traduzione deriva dall’impossibilità di perdere il segno. Uno degli errori più banali – ma anche più gravi – che possa commettere un traduttore, consiste nel fare i cosiddetti "pesci". I pesci sono i salti di testo spesso dovuti al fatto che, in una zona simile della pagina stampata, ma in due righe diverse, compare la stessa parola a fine frase o, peggio ancora, lo stesso insieme di parole. Il traduttore in questi casi può frequentemente sbagliarsi e interrompere la traduzione alla prima occorrenza della parola o frase fino all’occorrenza successiva, omettendo la traduzione del testo compreso tra le due occorrenze.
Ripeto, è un errore banale. In una scuola di traduzione difficilmente si potrà trovare un docente che insegna a non commetterlo, tanto è ovvio che lo si può facilmente evitare con un po’ di attenzione. Non c’è da insegnare nulla, in sostanza, se non un’attenzione particolare. E infatti vediamo che i traduttori di ogni ordine e rango, dai più affermati ai principianti, lo commettono in pari misura.
Lo commettevano anche gli amanuensi nelle biblioteche medievali e questa è una delle principali fonti di corruzione di un testo.
Nonostante la banalità dell’errore, le sue conseguenze possono essere molto importanti. È evidente che tralasciare un brano di testo non è per nulla professionale e spesso determina errori di comunicazione e di interpretazione. È l’errore più banale ma è anche quello che ha le conseguenze più nefaste.
Con Wordfast questo errore viene ridotto a zero dal fatto che il testo è esaminato frase per frase in modo automatico dal programma stesso, e presentato al traduttore che non deve compiere alcuno sforzo per visualizzare il brano corretto davanti a sé. Inoltre, la ripetitività di un testo, che è quella che più volte determina i famosi "pesci", con i programmi basati sulle memorie di traduzione diventa un fattore di facilitazione anziché di complicazione, poiché spesso il programma può fornire soluzioni a frasi simili.
Precisione e trascrizione delle parti invariabili. Un altro elemento per cui le memorie di traduzione sono uno strumento prezioso per la qualità riguarda tutte le parti del testo che non sono traducibili. Si tratta, per esempio, dei numeri, delle sigle, dei codici, delle formule, dei disegni, dei comandi d’impaginazione. Quando Wordfast incontra parti di testo che non sono da tradurre ma semplicemente da copiare, copia automaticamente tali parti nel metatesto e propone al traduttore la frase successiva.
Tale procedimento, oltre a far risparmiare moltissimo tempo, serve anche a garantire la precisione della trascrizione. Per esempio, non è necessario andare a cercare i caratteri strani delle formule, non è necessario domandarsi se un certo carattere rappresenta uno zero o una «o» maiuscola, e nemmeno trascrivere numeri e cifre, perché questa operazione è svolta automaticamente dal programma.
L’impaginazione. Un altro aspetto che con Wordfast può essere completamente trascurato è quello dell’impaginazione. Tutti gli aspetti dell’impaginazione sono automaticamente riprodotti dal programma senza intervento del traduttore. Colonne, riquadri, testo nascosto, tutto è riportato con precisione nel metatesto. Gli unici accorgimenti da applicare manualmente sono, in alcuni casi, i corsivi e i neretti, che possono subire alterazioni nel metatesto.
Il glossario e il lessico. La funzione del glossario, che illustrerò nelle prossime unità, e la diversa colorazione dello sfondo dei segmenti di testo sono elementi che contribuiscono a garantire coerenza lessicale. In sostanza, è possibile creare un glossario diverso per ogni cliente in modo tale da essere enormemente facilitati nella coerenza lessicale da utilizzare all’interno di ciascun diverso tipo di lavoro. Ogni volta che il traduttore sceglie una soluzione in conflitto con il glossario di quel determinato cliente, si ha un messaggio che avvisa in proposito.
Questa ed altre funzioni migliorano il controllo di qualità delle traduzioni. Le vedremo nei dettagli nelle prossime unità.