«Ma, nella mia esperienza, è solo in casi rari che ci si trova in grado di tradurre la lucidità o la confusione di un sogno rispettivamente nella certezza o nel dubbio del materiale del sogno»1.
In questa unità esaminiamo in concreto le varie funzioni di Wordfast, partendo dalle loro icone e dalle loro finalità.
Nell’unità 27 abbiamo visto che la pressione del pulsante (oppure la corrispondente combinazione di tasti Alt-freccia verso il basso) serve a concludere la traduzione di un segmento di testo e ad aprire la traduzione del segmento successivo. Ma in che modo Wordfast decide quanto deve essere lungo un segmento di testo? Se si clicca sull’icona di Wordast quindi su Setup, e quindi su Segs (segmenti), si nota un riquadro accanto alla scritta End of Segments Punctuation (ESP), ossia punteggiatura della fine dei segmenti. Nel riquadro sono compresi alcuni segni d’interpunzione. Significa che l’impostazione attiva al momento prevede che un segmento possa essere considerato concluso quando compare uno dei segni d’interpunzione elencati.
Il traduttore può aggiungere o eliminare segni d’interpunzione da quel riquadro. Per esempio, si possono aggiungere i segni di apertura e chiusura di parentesi, o le virgole o altra punteggiatura. I vantaggi e gli svantaggi di avere segmenti più o meno lunghi li abbiamo già visti, quindi ognuno può regolarsi come crede anche in funzione del testo con cui ha a che fare. Per esempio, un traduttore che ha a che fare con formule matematiche comprendenti le parentesi tonde non sceglierà certo di aggiungere le parentesi all’elenco dei segni d’interpunzione ESP, a meno di vedersi interrompere continuamente i segmenti anche quando non è necessario.
Se si chiude il menu Setup di Wordfast, i segni d’interpunzione elencati restano validi fino a una nuova impostazione. Se però, mentre è aperta una sessione di lavoro – e quindi non si può aprire il menu impostazioni – il segmento proposto da Wordfast non è soddisfacente, è possibile cliccare sull’icona (o premere la corrispondente combinazione di tasti Alt-Pagina in giù) per attivare l’opzione Estendi, se si desidera estendere il segmento da tradurre, oppure è possibile cliccare sull’icona (o premere la corrispondente combinazione di tasti Alt-Pagina in su) per attivare l’opzione Restringi, se si desidera restringere il segmento da tradurre.
Prima di cominciare una sessione di lavoro, è possibile isolare le parti del prototesto che non vanno tradotte poiché rimangono invariate anche nel metatesto. Per farlo, occorre procedere così.
Cliccare sul menu Formato di Word quindi scegliere l’opzione «Stile». Scegliere «Nuovo», e, nel riquadro in cui bisogna attribuire un nome al nuovo stile, scegliere un nome a piacimento che faccia pensare al testo che non va tradotto, per esempio «non tradurre». Confermare con OK.
Una volta creato il nuovo stile «non tradurre», bisogna selezionare le parti del prototesto che non vanno sottoposte a traduzione, e attribuire loro il nuovo stile. Per farlo, è sufficiente selezionarle e scegliere il muovo stile. Ora si apre il menu Wordfast di Wordfast, si sceglie «Setup» e quindi «Ext», e si indica tra gli stili "esterni" il nome del nuovo stile creato (nel nostro esempio, «non tradurre»). Il programma d’ora in poi eviterà tutte le porzioni di testo marcate in questo modo.
Se invece si desidera lasciare il testo non marcato e decidere di volta in volta se il segmento va riprodotto tale quale, si può usare un’altra funzione, denominata «Copia», che ha come icona e come corrispondente combinazione di tasti Alt+Ins. Quando si desidera copiare il segmento di prototesto nel segmento di metatesto, cliccare su Copia, quindi confermare con Alt-Giù.
La differenza principale tra questa opzione e il procedimento consistente nel marcare il testo da non tradurre è che in quest’ultimo caso il testo da non tradurre non entra a far parte della memoria di traduzione, mentre con il comando «Copia» i due segmenti di prototesto e metatesto, ancorché identici, entrano nella memoria di traduzione e la aggiornano.
Un’altra funzione molto utile di Wordfast si chiama «Co-testo» e ha come simbolo iconico . Ha anche una combinazione di tasti corrispondente, per gli utenti che preferiscono non allontanare le mani dalla tastiera per usare il mouse: Control-Alt-c.
Da qualsiasi posizione del documento da tradurre, sia a sessione aperta sia a sessione chiusa, cliccando su questa icona compare un riquadro. In questo riquadro è possibile inserire una parola oppure una combinazione di parole (parole inframmezzate da un segno +). Impartito il comando, si apre un nuovo documento di Word e si compila mano a mano che trova occorrenze della parola o delle parole indicate, riportandone anche il co-testo. È molto comodo usare questa funzione per rendersi conto se in determinati contesti si è usato un certo lessico oppure un altro, o anche una costruzione della frase e di quale tipo.
Volendo, è possibile specificare ulteriormente la modalità in cui va effettuata tale ricerca del co-testo. Occorre aprire il menu Wordfast e cliccare su Setup, quindi cliccare su P.B., che è l’acronimo di Pandora’s Box, ossia «Vaso di Pandora». In questa finestra, per quanto riguarda la ricerca co-testuale, si possono inserire le seguenti opzioni:
ContextSearch=All
ContextSearch=Source
ContextSearch=Target
Se si seleziona una parola prima di cliccare su , la ricerca co-testuale viene effettuata sul prototesto (se la parola selezionata è del prototesto) o sul metatesto (se la parola selezionata è del metatesto). Aggiungendo una di queste tre opzioni al Vaso di Pandora, si ottengono questi effetti:
ContextSearch=All costringe Wordfast a effettuare la ricerca co-testuale in tutti i segmenti, indipendentemente da dove sia la parola selezionata.
ContextSearch=Source costringe Wordfast a fare ricerca co-testuale esclusivamente nei segmenti del prototesto della memoria di traduzione.
ContextSearch=Target costringe Wordfast a fare ricerca co-testuale esclusivamente nei segmenti del metatesto della memoria di traduzione.
Una funzione simile è quella che viene lanciata dall’icona Concordanze , o dalla corrispondente combinazione di tasti Control-Alt-N. Prima di servirsi di questa funzione, occorre disporre di file di testo (formato con suffisso .txt) all’interno dei quali si desidera effettuare la ricerca di concordanze. Tali file vanno messi in una cartella che va poi indicata nel menu Wordfast, opzione Setup, sottomenù Files, cliccando su «Set concordance folder».