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37 - Toury e la critica della traduzione

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«Il processo del sogno assume quindi un corso regressivo, e così facendo segue l’attrazione esercitata su di esso dai gruppi di memoria, che sono presenti come investimento visivo, non come traduzioni nei simboli di questi ultimi sistemi»1.

 

Toury, in un saggio del 1993, traccia due strategie traduttive complementari che hanno un loro risvolto nella critica della traduzione.

Da un lato ci sono le traduzioni source-oriented (orientate al prototesto), che si prefiggono come obbiettivo dominante la traduzione di testi letterari («translation of texts which are literary themselves»), dove l’accento va messo sulla parola «traduzione» e va tolto dalla parola testo. Toury ritiene infatti che se la dominante traduttiva assoluta è individuata nel prototesto, difficilmente si può riuscire a creare un testo vero e proprio, coeso e coerente, a causa delle esigenze filologiche dell’originale. È l’applicazione del principio dell’adeguatezza alla traduzione letteraria

Dall’altro lato ci sono le traduzioni target-oriented (orientate al metatesto), che hanno come obbiettivo dominante la creazione di metatesti letterari («to establish target literary texts»)2. In questa seconda alternativa, i testi creati sono letterari, ma non sono in modo puntuale le traduzioni dei rispettivi originali. È l’applicazione del principio dell’accettabilità alla traduzione letteraria.

André Lefevere, che è stato uno dei padri della traduttologia, in merito alla critica della traduzione sottolinea come lo scambio di testi tra lingue e culture miri a sprovincializzare delle culture nazionali. Tale funzione di arricchimento è tanto più pronunciata in quanto la strategia scelta è una strategia di tipo adeguato e non accettabile, grazie all’assorbimento di «prestiti, neologismi [...] metafore, modelli sintattici» tratti dalla lingua/cultura emittente: il traduttore, insomma, «diviene l’"antenna" della propria letteratura nazionale, raccogliendo suoni nuovi e non familiari. È la salvaguardia dal provincialismo di una letteratura»3.

La critica della traduzione, secondo Lefevere, si basa su quattro parametri, da ravvisare nell’analisi comparativa di prototesto e metatesto sotto forma di equilibri:

  • equilibrio tra enunciato e situazione; in altre parole, esistono molti modi di esprimere o dare per scontata la situazione esterna cui si fa riferimento;
  • equilibrio tra enunciato/situazione e la possibilità di mettere in evidenza una parola o un gruppo di parole; in altre parole, le varie possibilità di mettere in risalto determinate parti del discorso sia sotto il profilo lessicale sia sotto quello sintattico;
  • equilibrio tra langue letteraria e parole letteraria; in altre parole, le varie possibilità di fare ricorso a determinati artifici letterari discostandosi dal contesto letterario o, al contrario, uniformandovisi;
  • equilibrio tra detto e non detto4, ossia l’equilibrio tra ciò che viene esplicitato e ciò che viene lasciato come dato implicito, da decodificare a opera della creatività ermeneutica del lettore5.

Uno studioso che di certo non si è mai occupato (esplicitamente) di critica della traduzione, ma che ha dato un contributo comunque prezioso in tale campo è Charles Sanders Peirce, in particolare con il concetto di «abduzione».

Le congetture rese possibili dal ragionamento abduttivo permettono a chi si occupa di critica della traduzione di formulare ipotesi che, per quanto poco probabili, hanno un forte potenziale creativo. e possono poi essere controllate nel resto del testo.

 

 

Abduzione (Peirce)

(ragionamento sintetico ipotetico)

A

regola

tutti i fagioli di questo sacco sono bianchi

costante nota

B

risultato

questi fagioli sono bianchi

constatazione di un

fenomeno non

facilmente prevedibile

quindi forse:

C

caso

questi fagioli

vengono da questo sacco

antecedente, spiega il

rapporto

esistente

tra risultato

e regola

Tabella 2.1. L’abduzione secondo Peirce

Questo tipo di ragionamento che viene a volte anche chiamato «retroduzione», ha lo scopo di ricostruire a posteriori il rapporto che intercorre tra una regola e un risultato. Dato che un testo non dice mai tutto, dà sempre per scontata una parte spesso cospicua del messaggio. Un testo che spiegasse tutto risulterebbe ridondante e ciò lo renderebbe antieconomico. In effetti, il contesto in cui avviene un’enunciazione spesso viene dato per scontato.

Leggendo, continuiamo a fare delle congetture su ciò che nel testo non viene detto, per abduzione facciamo ipotesi sull’autore che l’ha scritto, sulla sua strategia narrativa, sull’ambientazione, sui personaggi, su ciò che li muove a comportarsi in un certo modo. Sono congetture provvisorie. Se si tratta di un testo aperto, non si arriva mai a una conclusione definitiva. Come nello scioglimento di un enigma, alcune soluzioni possibili hanno ripercussioni su altre parti dell’interpretazione complessiva, in alcuni casi confermandole, in altri smentendole. La lettura critica – interpretazione di un testo – è un gioco, un gioco abduttivo, che nel caso della traduzione assume caratteristiche piuttosto complesse.

Semiosi (Peirce)

A

Segno

Qualsiasi cosa percettibile: parola, sintomo, segnale, sogno, lettera, frase. Il segno sta per l’oggetto, rimanda all’oggetto. Senza, è impossibile conoscere l’oggetto.

B

Oggetto

Ciò a cui rimanda il segno. Può essere percepibile o immaginabile. Determina il segno. Esiste a prescindere dal segno.

C

Interpretante

Segno, pensiero che interpreta un segno precedente. Ogni interpretante getta nuova luce sull’oggetto.

Tabella 2.2 La semiosi in Peirce

Le applicazioni del concetto di abduzione di Peirce alla critica della traduzione possono essere viste in questi termini:

  • esiste un primo grado della ricostruzione abduttiva, la retroduzione, applicato alla critica letteraria (l’abduzione sull’autore, i tentativi di inferire la strategia narrativa sulla base del risultato: il testo letterario);
  • un secondo grado di abduzione è rappresentato dalla traduzione, operazione nella quale è necessario effettuare congetture tanto sull’autore (vedi il primo grado) quanto sul lettore del metatesto, per elaborare una strategia traduttiva che si sovrappone (e in taluni casi sostituisce) alla strategia narrativa del prototesto;
  • il terzo grado o livello dell’abduzione applicata alla letteratura si vede all’opera nel caso della critica della traduzione, dove sulla base di un risultato di secondo grado (la traduzione di un prototesto che è in certi casi è mera ipotesi) le congetture si spingono oltre che sull’autore (primo grado) e sul metatesto (secondo grado), anche sul traduttore e sulla sua strategia traduttiva (terzo grado).

 

Riferimenti Bibliografici

FREUD SIGMUND L’interpretazione dei sogni in Opere vol. 3 Torino Boringhieri a cura di C. L. Musatti 1966.

FREUD SIGMUND The Interpretation Of Dreams translated by A. A. Brill London G. Allen & company 1913.

LEFEVERE A. Translating Poetry. Seven Strategies and a Blueprint. Amsterdam, Van Gorcum, 1975, ISBN 90-232-1263-0.

PEIRCE C. S. 1866-1913 The Collected Papers of Charles Sanders Peirce, vol. 1-6 a cura di Charles Hartshorne and Paul Weiss, vol. 7-8 a cura di Arthur W. Burks, Cambridge (Massachusetts), Harvard University Press, 1931-1935, 1958.


1 Freud 1900: 499.
2 Toury 1993: 17.
3 Lefevere 1975: 105.
4 Lefevere 1975: 111.
5 Lefevere 1975: 111-119


 



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