26 - Equivalenze ravvicinate del quarto tipo
«Algo tiene de incongruente, algo tiene de irónico y quizá mucho de injusto la perduración de este volumen o de cualquiera de los objetos que nos sobreviven, y que son casi todos los que nos rodean y nos acompañan y están a nuestro servicio, simulando su insignificancia»1.
"There is something a little incongruous and ironic - and perhaps much that is unjust - about the continued existence of this volume or of any objects that survive us, that surround and accompany and serve us, feigning insignificance"2.
Nelle ultime unità sono stati prese in esame tre modalità di corrispondenza prototesto/metatesto che Komissàrov chiama «equivalenze». Qui vedremo altri tipi di corrispondenze che riguardano i significati delle unità linguistiche del prototesto. Non ci occuperemo più soltanto di per cosa si scrive, di che cosa si parla e cosa si dice, ma anche di come lo si dice.
La struttura sintattica dell'enunciato condiziona la possibilità di utilizzarvi parole di un certo tipo in un cert'ordine e con certi legami tra le singole parole, e definisce anche in buona parte la parte del contenuto che viene in primo piano nell'atto di comunicazione (Komissàrov: 70).
In questo tipo di corrispondenza, alcune particolarità assenti dai tipi precedenti sono:
1) c'è un sostanziale parallelismo nella composizione lessicale delle due frasi: per la maggior parte delle parole si possono cercare parole di significato simile;
2) c'è una sostanziale riproduzione della struttura sintattica, con riproduzione del significato di tale struttura;
3) oltre a conservare lo scopo della comunicazione e la situazione, si conserva al meglio anche il mezzo della sua esecuzione.
Quando il parallelismo sintattico non è del tutto possibile, si può ricorrere a uno di questi tipi alernativi:
1) uso della stessa struttura con sinonimi;
2) uso di strutture analoghe con modifica dell'ordine delle parole;
3) uso di strutture analoghe con variazione dei legami tra le parole.
Le strutture sinonimiche. Ecco alcuni esempi del primo tipo alternativo:
il bambino legge
la lettura del bambino
il bambino leggente
ciò che è letto dal bambino
Le differenze sono di vario ordine. Possono riguardare una stessa categoria sintattica o uno stesso tipo di proposizione:
Il bambino ha buttato la pietra
La pietra è stata buttata dal bambino
That he went there was a mistake
It was a mistake that he went there
Possono anche esservi strutture di tipo diverso con un senso simile, per esempio la costruzione proposizionale
Nella descrizione di questa teoria...
la costruzione gerundiva
Descrivendo questa teoria...
la costruzione subordinata
Quando si descrive questa teoria...
Normalmente queste frasi si considerano "equivalenti", ma le loro differenze possono risultare rilevanti «in una determinata sfera di comunicazione, poiché si altera la loro marcatezza stilistica» (73). Nella maggior parte dei casi la modifica di un solo membro della serie sinonimica non modifica sostanzialmente il contenuto generale dell'enunciato, come si vede dai seguenti esempi:
I told him what I thought of her
Gli ho detto la mia idea su di lei.
He was never tired of old songs
Le vecchie canzoni non lo annoiavano mai
It is very strange this domination of our intellect by our digestive organs
Strano fino a che punto gli organi digestivi siano padroni del nostro intelletto.
Le strutture analoghe. L'ordine delle parole nell'enunciato può svolgere queste funzioni:
- assolvere le regole di reggenza di una categoria grammaticale
- garantire un legame di senso tra parti dell'enunciato e tra enunciati
- indicare il carattere emotivo dell'enunciato.
Se nelle due culture interessate dal processo traduttivo le funzioni sono espresse in modo diverso, l'ordine delle parole negli enunciati traducenti non può corrispondere:
A meeting in defense of peace was held in Trafalgar Square yesterday
Ieri si è tenuto a Trafalgar Square un incontro in difesa della pace
Il fatto che in inglese la costruzione standard preveda che luogo e tempo siano gli ultimi elementi espressi fa sì che la costruzione standard in italiano o in russo o in francese e in molte altre lingue preveda una modifica dell'ordine delle parole. Quando invece la costruzione non è standard, ciò serve a esprimere caratteristiche emotive dell'enunciato. Per esempio, in certe lingue l'inversione dell'ordine consueto serve a enfatizzare determinati elementi della frase. In altre lingue, se tale artificio non è utilizzabile, lo si può sostituire con altri mezzi.
Mine is a long and sad tale
Povest´ moja dlinna i pečal´na
In russo non si può fare una dislocazione come in
La mia è una lunga e triste storia
quindi Komissàrov ipotizza l'inversione tra povest´ e moja, espressivamente marcata
Open flew the gate and in came the coach
Vorota raspahnuli nastež´, i kareta uže byla vo dvore.
In russo la dislocazione di «Open flew the gate» non è facilmente realizzabile, perciò Komissàrov ipotizza l'aggiunta di «nastež´», ossia «spalancate», «uže», ossia «giŕ», avverbi aggiunti per dare il senso espresso in inglese dall'inversione)
Him I have never seen
JA ego nikogda i v glaza ne videl
In russo non si può fare una dislocazione come in
Lui, non l'ho mai visto,
quindi Komissàrov ipotizza l'aggiunta di «v glaza», «negli occhi», come a dire «proprio mai».
Le strutture analoghe. In queste corrispondenze cambia il tipo di legame esistente tra le strutture, ossia si ha una variazione tra proposizioni semplici, subordinate e coordinate. Ciò ha una valenza comunicativa precisa. Per esempio:
Si è messo a piovere. Siamo andati a casa.
Si è messo a piovere, e siamo andati a casa.
Si è messo a piovere, così siamo andati a casa.
Nei tre casi, si modificano i nessi di causalità, di autonomia, di espressività ecc. Non è però detto che differenze di struttura in una cultura corrispondano a differenze di struttura in un'altra.
In un altro tipo di corrispondenza, la somiglianza tra i due enunciati è davvero notevole. Ecco alcuni esempi:
I saw him at the theater
JA videl ego v teatre
Ho visto lui a teatro
The house was sold for 10 thousands dollars
Dom byl prodan za 10 tysjač dollarov
La casa fu venduta a 10 mila dollari
He was sure we should both fall ill
On byl uveren, čto my oba zaboleem
Era sicuro che entrambi ci saremmo ammalati
Le caratteristiche di questo tipo di corrispondenza sono:
1) alto livello di parallelismo nell'organizzazione strutturale del testo
2) massima correlazione della composizione lessicale
3) conservazione di tutte le parti di contenuto dell'originale.
Il livello di tale comunanza è definito dalla possibilità di riprodurre in traduzione i singoli componenti di significato delle parole dell'originale, il che, a sua volta, dipende da come si esprime questo o quel componente nelle parole del prototesto e del metatesto e come in ciascun caso sulla scelta della parola in traduzione influisce la necessità di rendere altre parti di contenuto dell'originale (79).
I problemi legati alla polisemia delle parole si possono suddividere nei seguenti tipi:
1) polisemia denotativa (rimando di un segno a più oggetti)
2) polisemia connotativa (rapporti particolari tra segno e oggetto in una situazione o in una comunità specifica)
3) legami della parola con altre parole, ossia semantica della collocazione (significato intralinguistico).
In conseguenza delle differenze nella norma e nell'uso della protocultura e della metacultura, si rileva regolarmente il mancato uso in traduzione della corrispondenza più prossima per senso alla parola dell'originale, e ciò ostacola la piena realizzazione dell'equivalenza di [questo] tipo (81).
Ecco alcuni esempi:
She knew that he had risked his neck to help her
In altre lingue non si rischia il collo, ma la testa, la pelle o altre parti del corpo.
The children clapped their hands with joy.
In altre lingue battono i palmi delle mani, o altre sfumature. Per questi casi, l'approccio di Komissàrov prevede la sostituzione della parola culturospecifica («neck» nell'esempio di prima) con una più tipicamente usata nella cultura ricevente. Nulla impedisce, tuttavia, di ipotizzare che qualcuno opti per rischiare il collo anche in lingue diverse dall'inglese, lasciando al lettore la possibilità di accedere a un modo di dire tipico della cultura nella quale sta leggendo, e di comprendere autonomamente il significato traslato dell'espressione.
Riferimenti Bibliografici
KOMISSAROV V. N. Teorija perevoda (lingvističeskie aspekty), Moskvà, Vysšaja škola, 1990, ISBN 5-06-001057-0.
MARÍAS J. Negra espalda del tiempo, Punto de lectura, 2000 (edizione originale 1998), ISBN 84-663-0007-7.
MARÍAS J. Dark Back of Time, New York, New Directions, 2001 (translated by Esther Allen), ISBN 0-8112-1466-4.
1 Marías 2000, p. 266-267.
2 Marías 2001, p. 214.