Logos Multilingual Portal

26 - Wordfast - installazione

 

«Il mio modo di procedere è, naturalmente, meno facile rispetto al metodo popolare della cifra, che traduce un determinato contenuto del sogno in riferimento a una chiave stabilita; io, per contro, sostengo che uno stesso contenuto del sogno possa nascondere un significato diverso nel caso di persone diverse, o da punti di vista diversi»1.

 

Nell’unità precedente abbiamo esaminato il funzionamento, da un punto di vista più teorico che pratico, delle memorie di traduzione. Ora cominceremo a esaminare in concreto uno di questi programmi, e in particolare Wordfast.

Esistono altri programmi di questo genere, il più noto è forse Workbench, ma di certo vale la pena di cominciare da Wordfast, in primo luogo perché è una delle risorse che il portale Logos mette a disposizione gratuita di tutti gli utenti, con il manuale in tutte le lingue, e in secondo luogo perché è una delle applicazioni più versatili e di facile impiego.

Cominciamo da come si fa per procurarsi Wordfast. Occorre collegarsi con il sito www.wordfast.org, cliccare su «download» e scaricare il file compresso nel proprio computer, in una cartella qualsiasi.

Inoltre è consigliabile scaricare anche il manuale, anche questo gratuito. Per farlo, occorre cliccare sulla scritta «manuals» collocata sulla barra rossa nella parte superiore dello schermo. Si apre la pagina con le lingue nelle quali è disponibile il manuale. A questo punto basta cliccare sulla lingua a cui si è interessati, nella colonna sinistra, per scaricare il manuale in quella lingua.

Sia il programma sia il manuale occupano pochissimo posto, perciò scaricarli è un’operazione rapidissima anche se non si dispone di un collegamento a fibre ottiche, ma di un normale modem telefonico.

Dato che anche questa risorsa è in parte basata sul contributo volontario degli utenti della rete, per le lingue che mancano è gradito lo sforzo degli utenti disponibili a fare la traduzione. Chi volesse offrirsi può scrivere a info@wordfast.org. La ricompensa a cui si può aspirare, al di là della soddisfazione personale, è quella di farsi un po’ di pubblicità: infatti il nome e l’indirizzo del traduttore vengono pubblicati sia sul manuale sia sulla pagina (http://www.wordfast.org/site/manual.html) che ospita i link alle varie versioni del manuale.

Una volta scaricato il programma, occorre installarlo. Uno dei grandi vantaggi di Wordfast è che non funziona come programma a sé stante, ma si integra all’interno di Word: perciò, quando si lavora, non si ha un programma e una finestra in più da gestire.

Per installare Wordfast, è sufficiente copiare il file wordfast.dot nella cartella di Word denominata «Esecuzione automatica» (in inglese «Startup»). A partire da questo momento, ogni volta che si apre Word, nella barra compare un’icona in più, questa:

1

Quando non si ha bisogno di usare Wordfast, si può ignorare l’icona e non darsene pensiero. Perciò le sessioni con Word sono immutate rispetto a come si è abituati. Quando invece si desidera usare Wordfast, occorre, dopo avere aperto il documento da tradurre, cliccare due volte sopra l’icona di Wordfast. L’icona allora si espande nella barra degli strumenti di Wordfast, che è fatta così:

2

Le scritte che si vedono sotto le icone non sono presenti nella barra, ma sono aggiunte qui per illustrare meglio la funzione delle varie icone (e dei vari strumenti).

Abbiamo visto nella scorsa unità che si lavora con un file che contiene una memoria di traduzione. Vediamo come si fa a creare una nuova memoria e a configurarla. Dopo avere espanso la barra degli strumenti di Wordfast, occorre cliccare sull’icona all’estrema destra, l’icona «wordfast», in modo da far aprire una finestra:

3

A questo punto bisogna cliccare sul pulsante con la scritta «New TM», che significa «nuova memoria di traduzione», e rispondere ai quesiti posti.

Il primo riguarda la lingua del prototesto. Per indicare la lingua, occorre adeguarsi alla normativa ISO al riguardo, e in particolare alla norma ISO 639, che si può trovare riassunta nella tabella in questo sito: http://www.lisa.org/iso639.html.

Bisogna specificare un codice di cinque caratteri, composto da:

due caratteri corrispondenti alla lingua in base alla tabella (IT per l’italiano, EN per l’inglese, FR per il francese ecc.);

un trattino corto -

due caratteri per la variante locale della lingua (IT per l’italiano parlato in Italia, US per l’inglese parlato negli Stati Uniti, CH per il francese parlato in Svizzera ecc.)

Per esempio, ES-CL indica lo spagnolo che si parla in Cile, mentre ET-01 indica l’estone in generale (01 sta a indicare che non esistono varianti locali della lingua in questione). In ogni modo, nel manuale c’è una tabella con i codici delle principali lingue del mondo.

Dopo avere indicato la lingua del prototesto e avere cliccato per confermare, compare la finestra che chiede qual è la lingua del metatesto, che va compilata come la precedente. Dopo la conferma, si apre automaticamente un file contenente caratteri perlopiù incomprensibili, con una finestra che chiede di dare un nome alla memoria e di salvarla. Si può scegliere un nome qualsiasi per la memoria. Naturalmente, se un traduttore lavora con combinazioni linguistiche diverse, e in settori diversi, sarà meglio che dal nome della memoria si possa risalire all’àmbito di attività:

per esempio: «meccanica RU-IT», oppure «telefonia EN-ES», oppure «Bronte EN-DE».

Se un traduttore lavora nello stesso àmbito settoriale ma nelle due direzioni (per esempio, russo-inglese e inglese-russo), non occorre creare due diverse memorie, che contengono l’una i doppioni dell’altra. È possibile usare la stessa memoria dopo averla sottoposta a un procedimento di inversione, che vedremo nelle prossime unità.

Una delle operazioni che conviene fare per prime è la registrazione. Infatti, dopo avere scaricato il programma gratuito, non si è ancora in possesso della licenza d’uso, e ciò comporta la limitazione del file di memoria a 256 unità traduttive (translation units, TU). Per registrarsi e ottenere la licenza, collegarsi all’indirizzo www.wordfast.org e cliccare su «register».

4

Fino a questo momento, la copertina di Wordfast ha uno spazio bianco accanto al numero di licenza. Compilando il modulo presente alla pagina http://www.wordfast.org/site/register.html, che richiede soltanto pochissimi dati, e dopo avere indicato il proprio numero di installazione, presente nella figura appena comparsa accanto allo spazio vuoto del numero di licenza, si riceve al proprio indirizzo di posta elettronica entro pochi minuti il numero di licenza, che va inserito nello spazio bianco. Da questo momento in poi, si è a tutti gli effetti utenti autorizzati di Wordfast senza alcuna limitazione sull’uso della memoria.

Ora che abbiamo concluso le operazioni preliminari, nella prossima unità entreremo nel vivo del lavoro con Wordfast.

 

Riferimenti Bibliografici

FREUD SIGMUND L’interpretazione dei sogni in Opere vol. 3 Torino Boringhieri a cura di C. L. Musatti 1966.

FREUD SIGMUND The Interpretation Of Dreams translated by A. A. Brill London G. Allen & company 1913.

CHAMPOLLION YVES Wordfast, disponibile nel world wide web all’indirizzo www.wordfast.org, consultato il 23 maggio 2004.


1 Freud 1900: 102.