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ENGLISH TRANSLATION   

3. Il substrato arcaico: Latino, Greco, Ebraico, Sassone e la loro influenza sulle lingue moderne. Il modello della Bibbia: le traduzioni di Aquila, Anfizione, dei Settanta, di San Gerolamo e la Vulgata

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a) Effetti moderni di una poetica arcaica

La fine del mondo antico è contrassegnata dall'aspirazione ad una lingua che unisca tra loro i popoli accomunati dalla pax romana, fino ad allora divisi dai confini patrii e dall'incompatibilità delle diverse culture. L'adozione della religione cristiana da parte di Giustiniano comporta la necessità di assicurare una traduzione della Bibbia dall'Aramaico il più possibile fedele allo spirito del testo sacro. Proprio sulla differenza tra adesione allo 'spirito' ed adesione al 'verbo' si situano le prime dispute in merito al carattere della traduzione 'ideale'. San Girolamo, dando l'avvio con la propria versione biblica alla moderna filologia, precisa di volere trasmettere quando della parola di Dio può venire veicolato attraverso il linguaggio, avvertendo che senza la fattiva interpretazione del testo non si può giungere a comprendere il senso di quanto la Bibbia significa. Per San Gerolamo, il 'significato' è un venire alludendo per segni a quanto dei simboli sacri può rapprendersi nei termini della parola scritta. Dunque, ogni parola è un codice che ha la sua ragione nella rivelazione di un controtesto. La traduzione è un'attività oracolare che ha la sua ragione nel non-detto, nell'inespresso.

In opposizione a San Gerolamo, la Versione dei Settanta viene a significare l'ortodossia della chiesa romana. I settanta traduttori biblici vengono scelti in base alla loro posizione di vescovi nelle varie diocesi della romanità. La loro lezione si attiene ai dettami paolini, secondo i quali l'azione liturgica prevale sul testo scritto. Ogni testo è indicazione per una prassi. Ogni lettura è un'azione etica, piuttosto che una meditazione sul senso. La normalizzazione dei significati tra Antico e Nuovo Testamento, in San Girolamo ancora divisi da un'opposta concezione del mondo, prende ad essere per i Settanta lo scopo ultimo dell'operare di ogni traduttore. La palingenesi dei valori apportata da Gesù è anche il termine imprescindibile per ogni processo interpretativo.

Un'ultima prospettiva è quella offerta dalla Versione di Aquila ed Anfizione, che si pongono agli opposti filologici: Aquila intende la Bibbia come documento storico-letterario, e quindi tende a riprodurre le simmetrie, le formule 'mantiche', magiche, dell'originale, mentre Anfizione si fa promotore di una traduzione che esalti i valori giuridici, normativi, del testo sacro. Per Anfizione, la Bibbia è il testo nodale attorno al quale si incentrano i valori della koiné: la comunanza linguistica tra tutti i popoli del mondo ellenistico. Per Aquila, al contrario, la Bibbia è il luogo dell'ermetismo letterario, il momento in cui l'etica appartata ed elitaria della filosofia stoica ha trovato il proprio punto di coesione con la rivoluzione cristiana.


 



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