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LA PERCEZIONE DEI SUONI, DEI COLORI E DEI PROFUMI: PER UNA SINESTESIA DELLA TRADUZIONE |
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b) Codici di senso
Il primo elemento, dunque, cui il traduttore da altre culture deve fare attenzione, è
il sistema degli archetipi. In culture legate alle piene fluviali, come quella egiziana, la concezione
del tempo è ciclica. Il cosmo è un tempio alle cui stanze si accede per diverse soglie. La porta,
dunque, è metafora della resurrezione, mentre l'occhio, in quanto espressione della sapienza rivelata,
è metafora di morte. All'opposto, l'occhio della civetta indica, per i Greci, la sapienza, la
capacità intuitiva.
L'occhio che contempla la porta, sul frontone del palazzo di Cnosso, esprime, nella cultura micenea,
la reincarnazione delle anime, mentre la nostra sensibilità sarebbe più pronta a riconoscervi
un'allusione a quelle verità ultime che si scoprono solo in punto di morte. Nella cultura del
Nibelunsglied tedesco, la morte è un oscillare di cimieri, un rutilante riflesso di elmi
fulgenti: lo scontro tra i Sassoni e le tribù sarmatiche piovute dall'Est, i cui alti cimieri
servivano a sostenere pennacchi fatti di penne di sparviero e capelli dei nemici uccisi, ha
ossessionato per sempre l'inconscio collettivo tedesco a scorgere nei riflessi e nelle "penne
d'aquila" un'immagine di distruzione. Così, quando Schumann dovette trovare un sottotitolo per
la sua Fantasia op. 17, l'espressione "rovine e penne d'aquila", a lui, lettore appassionato
dell'epopea scaldica, emerse come dal passato di un'intera nazione.
A questa 'marcatura' storica si aggiunge un corollario geografico: una nazione di boschi e
paludi come quella tedesca, dove si praticava la guerriglia fatale alle falangi di Varo, il
generale di Augusto, non poteva che vedere come orrore puro l'oscillare di cimieri, indizio di
una carica ad ali spiegate di cavalleria al galoppo, così connaturata alla rozza strategia dei
Sarmati, i guerrieri delle steppe. Il risultato di tutto questo è che, quando Odino pianta per
terra il frassino del mondo, su cui stanno inscritte le rune della legge, e questo oscilla al
vento, il dio ha per certo il successivo, inarrestabile crepuscolo degli dei. La fine del mondo,
nella cultura tedesca, si accompagna sempre ad un refolo di vento.
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