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8. IL LINGUAGGIO DEL CALEMBOUR, DEL WIT E DELL'AGUDEZA: IL COMICO E IL SATIRICO COME MARCATORI DI CONFINE TRA TRADUCIBILITÀ E INTRADUCIBILITÀ

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d) Il wit: una 'civile' sfrenatezza

L'ironia si sviluppa all'insegna del wit, la 'freddura' capace di spogliare una situazione della propria valenza drammatica. Prendiamo a modello, ancora, Sterne. Ad un certo punto dell'azione, il protagonista si infila in una serie di luoghi comuni sulla vita come preparazione alla morte in fondo ai quali vediamo stagliarsi il profilo di Robert Burton, l'autore della Anatomia della Melanconia. Al momento di illustrare la propria epigrafe funebre, Tristram si limita ad aggiungere al romanzo una pagina tutta nera, o meglio, "marmorizzata", come dice lui. Ecco una prima modalità del wit: ridurre alla banalità delle cose quotidiane ciò che, se trasportato nelle regioni astratte del linguaggio, sviluppa sempre una propria aura sacrale. Gli incisi brevi, la punteggiatura sentenziosa (esiste, una punteggiatura sentenziosa) la continua sostituzione delle subordinate con 'espressivi' nessi coordinanti: tutto ciò che, in Sterne, prepara l'effetto comico della pagina marmorizzata, passa attraverso la seriosità del trattato filosofico. Si tratta, dunque, di scoprire, cultura per cultura, quale modello abbia assunto la stessa posa tribunizia - e, nel contempo, lo stesso valore 'perturbante', quanto a potenza, nell'inconscio collettivo - a cui Burton è asceso nell'area anglosassone. In Italiano, la struttura sintattica di Vico ed il 'nominalismo' impenitente di Marino possono costituire una porta d'accesso soddisfacente. In Francia, ci vogliono Racine e Boileau. In Germania, il primato di Lessing è indiscusso. In Spagna, è più facile: la sottigliezza concettosa di Gongora può essere assunta con serena franchezza.
Un esempio che riassume, nel segno del wit, tutto il nostro discorso, prende le mosse da un brano di Chesterton, sicuramente uno dei massimi maestri del genere che siano mai esistiti: "It is obvious that there is a great deal of difference between being international and being cosmopolitan. All good men are international. Nearly alla bad men are cosmopolitan". Qui vediamo all'opera la seconda modalità del wit, opposta alla prima: il linguaggio come strumento per negare realtà alle cose di tutti i giorni. L'effetto sul 'senso comune' è dirompente: si viene portati a privare di ogni senso le discriminazioni sociali, le qualità pubbliche di ogni individuo, il senso dell'onore che sempre si accompagna agli aspetti sociali di un uomo. Attraverso l'ironia antipatetica del wit, l'umorismo 'di maschera' e quello che, attraverso la parodia, intende decostruire ogni contesto linguistico, si alleano contro la mortificazione etica operata dai luoghi comuni. La pomposità con cui il pregiudizio classista viene sviluppato rende chiaro a tutti quanti preconcetti esistano in ogni giudizio di valore pure, linguisticamente, disciplinato. "A great deal of difference" può essere reso con "un grande cimento discriminatorio", se si vuole osservare fino in fondo quel retrogusto di pomposità vittoriana di cui il brano si nutre. Alla fine, il tutto si riduce ad una dialettica di vuoti nomi: qualcosa che appare come un'estensione a tutto il contestualismo linguistico del "brekekek coax coax" di aristofanesca memoria.


 



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